
Don’t worry, ci sono i VERTIDays
L’offerta che dura poco ma ti dà tanto! Solo fino al 9 dicembre, 30% di sconto sulla polizza casa e famiglia online.
Che aspetti? #conVERTIti!

18-09-2024
5 min
Un pratico elenco di domande e risposte sui principali argomenti che riguardano il bollo auto.
Il bollo auto è una tassa obbligatoria che devono pagare tutti i proprietari di veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) in Italia.
A differenza di quanto comunemente si pensa, il bollo non è una tassa di circolazione, ma una tassa di proprietà. Questo significa che va pagato indipendentemente dall’uso del veicolo. Anche se il veicolo non viene utilizzato o è fermo in garage, il bollo è comunque dovuto.
Il bollo auto è una tassa e come tale ha un suo preciso calcolo dietro. È piuttosto complicato, ma ormai internet ci offre degli strumenti utili allo scopo e anche l’Agenzia delle Entrate ci viene in aiuto.
Il calcolo del bollo auto dipende da diversi fattori, tra cui la potenza del veicolo espressa in kilowatt (kW), la classe ambientale (Euro 0, 1, 2, etc.) e la regione di residenza del proprietario. Generalmente, i veicoli con maggiore potenza e con classi ambientali meno ecologiche (Euro 0 o 1) pagano di più. Esiste inoltre il cosiddetto superbollo, un’imposta aggiuntiva per le vetture con potenza superiore ai 185 kw
Riassumendo, per farci un’idea del costo, dovremo tenere in considerazione:
I dati da inserire nel calcolatore ACI sono i seguenti:
L’ACI ricorda che: “Il servizio calcola l’importo dovuto solo a partire dal 1° giorno del mese successivo a quello di scadenza dell’ultimo bollo pagato. Esempio: se il mese di scadenza è Agosto il pagamento può essere effettuato solo dal 1° settembre.“
I dati da inserire nel calcolatore dell’Agenzia delle Entrate, sono lievemente diversi:
Stare dietro a tutte le spese di casa non è semplice. Ecco perché meglio appuntarsi le scadenze e nel caso non lo si sia fatto verificare la propria situazione onde evitare sanzioni o problemi.
In genere, il bollo auto scade l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione o del precedente pagamento. Ad esempio, se hai immatricolato l’auto a gennaio, il bollo scadrà alla fine di febbraio ogni anno.
Occorre però precisare che dal 1° gennaio 1999, le competenze in materia di riscossione del bollo sono state trasferite dalla legge alle Regioni statuto ordinario e alle Province autonome di Trento e Bolzano (mentre tali funzioni per alcune Regioni a Statuto Speciale sono svolte dal Ministero delle Finanze). Questo significa che gli enti regionali possono operare discrezionalmente delle proroghe sulla scadenza che abbiamo illustrato in via generale.
Per verificare la scadenza del bollo auto, puoi utilizzare i servizi online offerti dall’ACI o dall’Agenzia delle Entrate, inserendo la targa del veicolo.
È importante rispettare la scadenza per evitare sanzioni e interessi aggiuntivi, pertanto meglio organizzarsi per pagare il bollo auto in tempo scegliendo tra diverse modalità a disposizione quella più comoda.
Il bollo auto può essere pagato in diversi modi, tra cui:
Nel caso non si sia sicuri di aver effettuato tutti i pagamenti, meglio fare una verifica e correre ai ripari. Ecco come fare e cosa si rischia se non si rimedia.
Per verificare se ci sono bolli non pagati, puoi utilizzare i servizi online dell’ACI o consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, puoi rivolgerti a un’agenzia ACI o alle Poste Italiane.
Se non paghi il bollo auto entro la scadenza, scatteranno sanzioni e interessi di mora. Le sanzioni aumentano in base al ritardo: più tempo passa, maggiore sarà l’importo da versare. Se il bollo non viene pagato per più anni, l’auto può essere soggetta a fermo amministrativo o addirittura alla radiazione dal PRA, che comporta l’impossibilità di utilizzarla.
Per pagare i bolli arretrati, puoi utilizzare gli stessi canali di pagamento del bollo ordinario (online, tabaccherie, poste, ACI) e il sistema calcolerà automaticamente sanzioni e interessi dovuti.
Prima di procedere al pagamento del bollo, vi invitiamo a verificare se voi o il vostro veicolo rientrate in una categoria esente. Sarebbe di certo una bella scoperta!
Esistono alcune categorie di persone e di veicoli esenti dal pagamento del bollo auto. Tra queste:
Alcune regioni italiane offrono agevolazioni o esenzioni specifiche, come la Lombardia e il Piemonte, dove i veicoli elettrici godono di esenzioni dal pagamento del bollo per un certo numero di anni.
Alcune regioni a statuto speciale, come la Sicilia e la Sardegna, hanno specifiche normative sul bollo auto che possono prevedere esenzioni o agevolazioni. Ad esempio, in Sicilia, i veicoli con più di 10 anni e a basse emissioni possono essere esentati dal pagamento del bollo. Tuttavia, le regole variano da regione a regione, quindi è importante consultare le normative locali per conoscere eventuali esenzioni specifiche.
Vediamo adesso un paio di casi particolari che possono implicare eventuali richieste di rimborso per il bollo già versato.
Hai pagato regolarmente il bollo ma hai subito il furto dell’auto? Ecco in sintesi i passi che devi compiere:
Il rimborso del bollo auto non goduto viene concesso dalle Regioni soltanto nel caso in cui il furto sia avvenuto almeno un mese prima della scadenza del periodo d’imposta. In sostanza se il bollo scade a marzo 2019, hai diritto al rimborso solo se il furto avviene entro febbraio, altrimenti avrai soltanto diritto a non versare il bollo per l’anno successivo.
Nel caso il proprietario del veicolo muoia, saranno gli eredi a doversi prendere carico del versamento della tassa.
L’unica alternativa per non pagare la tassa è la rinuncia all’eredità, che va effettuata entro 10 anni dal decesso del soggetto, o entro 40 giorni dall’inventario dei beni che si svolge nei tre mesi dopo la successione. Ricordiamo che una volta ereditato il veicolo occorre aggiornare la carta di circolazione presso la Motorizzazione Civile, pena ritiro della carta e sanzione pecuniaria.
Il bollo auto rientra tra i debiti con il Fisco coinvolti nella cosiddetta Pace Fiscale, introdotta con la Legge di Bilancio 2019. Questo comporta che: