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Revisione caldaia: ogni quanto si fa?

Casa e famiglia

Revisione caldaia: ogni quanto si fa?

05/06/2023

Per evitare spiacevoli incidenti domestici, la legge prevede che siano controllati periodicamente gli impianti a gas, tramite la revisione obbligatoria della caldaia, che è fondamentale per avere un sistema di riscaldamento efficiente, sicuro e poco inquinante.
In questo articolo vedremo nel dettaglio in cosa consiste tale revisione e quali sono i tempi e le modalità indicate dalla legge.

Come funziona la revisione della caldaia

La revisione della caldaia è un obbligo introdotto con il DPR 74/2013, che ha come scopo principale la prevenzione di eventuali incidenti derivanti da perdite o guasti dell’impianto di riscaldamento.

Tale revisione è obbligatoria per i proprietari degli immobili o per gli affittuari, visto che si tratta di un’operazione rientrante nella manutenzione ordinaria.

La legge prevede il controllo obbligatorio di diversi tipi di impianto:

  • caldaia a gas
  • caldaia elettrica
  • caldaia ibrida o a biomassa
  • pompe di calore
  • condizionatori e altri impianti termici.

Le modalità e le tempistiche per la revisione variano in base al tipo di impianto e sono stabilite con precisione nella legge riguardante il controllo dei sistemi termici. È opportuno sottolineare che una caldaia a gas rispetto a un’elettrica necessiterà di controlli più frequenti, perché si tratta di un sistema di riscaldamento complesso che prevede anche l’emissione di fumi.
Molti sono convinti che la revisione dell’impianto di riscaldamento sia da effettuare solo in caso di guasti o malfunzionamento, ma non è così. La legge prescrive che tale controllo venga eseguito anche quando il sistema di riscaldamento funziona correttamente.

Oltre alla sicurezza, la revisione della caldaia serve per migliorare l’efficienza energetica dell’impianto e per tenere sotto controllo l’emissione di sostanze inquinanti.

Una caldaia a gas che non viene controllata da tempo può incidere sui consumi energetici, determinando un aumento significativo delle bollette per il gas. Inoltre, la pulizia e la manutenzione ordinaria della caldaia garantiscono il controllo delle emissioni di sostanze inquinanti, che possono danneggiare l’atmosfera e l’aria.

Quando si effettua la revisione obbligatoria della caldaia a gas, si effettuano due tipi di controlli:

  • manutenzione ordinaria
  • controllo dei fumi.

La revisione obbligatoria è un controllo completo e accurato dell’impianto termico, di conseguenza non è possibile farlo in autonomia, ma è necessario contattare dei tecnici specializzati o l’azienda che ha installato la caldaia.

Per comprendere quanto sia importante la revisione della caldaia in termini di prevenzione degli incidenti e di efficienza energetica, vediamo nel dettaglio come si svolge la manutenzione ordinaria e il controllo dei fumi.
La manutenzione ordinaria consiste nel controllo da parte del tecnico di tutti i componenti della caldaia e in particolare degli elementi che sono più soggetti all’usura: camera di combustione, elettrodi, pannello di controllo elettrico e guarnizioni. Il tecnico effettuerà, inoltre, un controllo completo della camera di combustione, per verificare che l’emissione delle sostanze inquinanti sia in linea con le prescrizioni di legge.

Dopo aver verificato l’integrità dei componenti della caldaia, si eseguono altri test che servono per valutare le prestazioni energetiche dell’impianto. Inoltre, il tecnico può anche regolare i diversi parametri termici per l’ottimizzazione dei consumi.

L’ultima fase della manutenzione ordinaria dell’impianto consiste nella pulizia della caldaia e in particolare del bruciatore e delle cellette, sempre se non vi è la presenza di ruggine, che sarà rimossa con appositi prodotti.

La seconda parte della revisione obbligatoria consiste nel controllo dei fumi, un’operazione che non viene eseguita nelle caldaie elettriche o negli impianti di climatizzazione. Per una verifica completa dell’impianto di riscaldamento, si controlla il tiraggio della caldaia, la temperatura dei fumi emessi dall’impianto e altri valori fondamentali per valutare l’efficienza energetica.

Revisione caldaia: ogni quanto si fa?

Come abbiamo sottolineato in precedenza, la revisione della caldaia è un adempimento obbligatorio previsto dal DPR 74/2013 e deve essere eseguito a scadenza regolare in base alla potenza dell’impianto.

Per le caldaie a gas installate da più di otto anni, è prevista una revisione periodica ogni due anni, che comprende sia la manutenzione ordinaria che il controllo dei fumi. Per tutte le caldaie a gas, la revisione è obbligatoria a partire dal quarto anno dall’installazione e in seguito ogni 2 anni.

In uno degli allegati alla legge per il controllo degli impianti termici si precisa che la revisione è obbligatoria ogni 2 anni per tutti sistemi a gas metano o GPL, che hanno una potenza termica superiore ai 100 KW. Per quanto riguarda, invece, gli impianti a gas metano o GPL con potenza inferiore a 100 KW si prescrive il controllo periodico ogni 4 anni.

Per le caldaie alimentate a biomassa o con combustibile liquido, la legge prescrive che la revisione obbligatoria venga effettuata ogni anno. La revisione è obbligatoria anche per le caldaie a condensazione, che negli impianti a uso domestico hanno solitamente una potenza inferiore ai 100 kW, quindi va fatta ogni 4 anni.

Quando parliamo di revisione obbligatoria, dobbiamo specificare che se tale controllo non viene effettuato secondo i tempi e le modalità prescritte dalla legge, si può incorrere in sanzioni. Se non si effettua la revisione obbligatoria o i tecnici riscontrano delle irregolarità, si applica una sanzione compresa tra i 50 euro e i 200 euro, mentre se non è presente il libretto dell’impianto, la multa applicata è molto più alta, ossia tra i 500 e i 600 euro. La sanzione più onerosa è invece relativa al mancato controllo dell’efficienza energetica e del sistema di combustione, che può essere compresa tra i 500 e i 3.000 euro.

Chi è obbligato a fare la revisione obbligatoria della caldaia?

La legge obbliga tutti i proprietari degli immobili a effettuare la revisione obbligatoria della caldaia, ma cosa succede se si è in affitto?

La manutenzione ordinaria, come prescrive l’art. 1576 del Codice Civile, è sempre a carico dell’inquilino, di conseguenza anche la revisione obbligatoria rientra nelle spese dell’affittuario.

La manutenzione straordinaria come la sostituzione della caldaia, gli interventi strutturali all’impianto termico e le riparazioni che prevedono la sostituzione di componenti essenziali per il corretto funzionamento del sistema di riscaldamento rientrano, invece, nelle spese a carico del locatore.

Gli inquilini possono concordare con il proprietario dell’immobile che le spese sostenute per la revisione obbligatoria vengano restituite, soprattutto se si tratta di locazioni brevi.

Per proteggere la casa in affitto e avere sempre sotto controllo la sicurezza della vostra famiglia, è sempre opportuno acquistare un’assicurazione per gli immobili in affitto. Una buona assicurazione per la casa è fondamentale anche per gli immobili di proprietà in cui si vive. Se non hai una polizza o se ne desideri una con più coperture, guarda subito l’assicurazione Casa e Famiglia Verti.

Il costo della revisione obbligatoria può variare in base al tipo di impianto, ma nella maggior parte dei casi si deve prevedere una spesa compresa tra i 50 e 100 euro per la manutenzione ordinaria e di 70-110 euro per il controllo dei fumi.

Bollino blu per la revisione obbligatoria

Quando viene eseguita la revisione obbligatoria della caldaia (manutenzione ordinaria e controllo fumi), il tecnico specializzato rilascia il certificato di bollino blu. In caso di controlli, basterà mostrare il libretto della caldaia dove viene apposto il bollino blu, per evitare eventuali sanzioni.

Il libretto della caldaia è un modello unico che viene compilato dal tecnico specializzato quando si installa il nuovo impianto termico e deve essere sempre aggiornato, anche se si effettuano riparazioni o cambiamenti nell’impianto.

Il libretto della caldaia è diventato obbligatorio non soltanto per i sistemi alimentati a gas metano o a GPL, ma anche per le pompe di calore e per gli impianti di climatizzazione. Il bollino blu viene rilasciato solo da tecnici specializzati autorizzati dal Comune, quindi è necessario controllare che siano in possesso di tali requisiti prima di iniziare la revisione obbligatoria.

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